VERBI TOP | prezza (prèz-za) 1 n.f. Apprezzamento, stima. 2 dal v.tr. prezzare, indicativo ed imperativo presente. 1 (ant. , lett.) apprezzare, stimare il valore di qualcosa | (fig.) aver cura, far conto: Un magnanimo cor morte non prezza Ariosto, Orlando Furioso, XVII°, 15. B Applicare l’etichetta o il cartellino indicanti il prezzo su una merce da esporre al pubblico. | inframezza (in-fra-mèz-za) od inframmezza, dal v.tr. inframezzare od inframmezzare, indicativo ed imperativo presente. Intramezzare, mettere in mezzo. | raccapezza (rac-ca-pèz-za) dal v.tr. raccapezzare, indicativo ed imperativo presente. recuperare, Raccogliere, mettere insieme con diligenza e fatica, raccapezzare una somma ingente. | rappezza (rap-pèz-za) dal v.tr. rappezzare, indicativo ed imperativo presente. A Aggiustare mettendo una pezza, rappezzare un lenzuolo. B Aggiustare, mettere insieme alla meglio. | scapezza (sca-pèz-za) dal v.tr. scapezzare, indicativo ed imperativo presente. A Potare i rami di una pianta fino al tronco. B Mozzare qualcosa nella parte superiore. |
spezza (spèz-za) dal v.tr. spezzare, indicativo ed imperativo presente. Dividere, rompere in pezzi, spezzare il pane. | svezza (svèz-za) dal v.tr. svezzare, indicativo ed imperativo presente. A Far perdere un vizio, un’abitudine, svezzare qualcuno dal fumo. B Porre termine all’allattamento del bambino per abituarlo a un’alimentazione più ricca e varia. | sbattezza (sbat-tèz-za) dal v.tr. sbattezzare, indicativo ed imperativo presente. Obbligare qualcuno ad abiurare la fede cristiana. | scavezza (sca-vèz-za) n.f. dal v.tr. scavezzare, indicativo ed imperativo presente. A Spezzare la cima degli alberi, scapezzare. B Togliere la cavezza, scavezzare un cavallo. | accapezza (ac-ca-pèz-za) dal v.tr. accapezzare, indicativo ed imperativo presente. Sbozzare pietre per la pavimentazione stradale in modo che possano combaciare tra loro. |
disavvezza (di-sav-vèz-za) n.f. dal v.tr. disavvezzare, indicativo ed imperativo presente. Distogliere da un’abitudine, disabituare, disavvezzare qualcuno dal vizio del fumo. | tappezza (tap-pèz-za) dal v.tr. tappezzare, indicativo ed imperativo presente. Rivestire con tappezzeria, tappezza una sala, una poltrona. | accarezza (ac-ca-rèz-za) dal v.tr. accarezzare, indicativo ed imperativo presente. Fare carezze, lisciare con la mano, per lo più in segno d’affetto. | olezza (o-lèz-za) dal v.intr. olezzare, indicativo ed imperativo presente. Emanare un odore gradevole, “l’aura di maggio movesi e olezza, / tutta impregnata da l’erba e da’ fiori”, Dante, Purgatorio, XXIV°, 146-147. | ammezza (am-mèz-za) dal v.tr. ammezzare, indicativo ed imperativo presente. Dividere a metà, dimezzare, smezzare. B Riferito ad un recipiente, lasciarlo pieno solo per metà, ammezzare un fiasco. |
attrezza (at-trèz-za) n.f. dal v.tr. attrezzare, indicativo ed imperativo presente. Fornire di attrezzi, di attrezzatura, attrezzare un’officina. | battezza (bat-tèz-za) dal v.tr. battezzare, indicativo ed imperativo presente. Amministrare il battesimo ad una persona. | disattrezza (di-sat-trèz-za) n.f. dal v.tr. disattrezzare, indicativo ed imperativo presente. Privare dell’attrezzatura o delle attrezzature. | disprezza (di-sprèz-za) n.f. dal v.tr. disprezzare, indicativo ed imperativo presente. A Ritenere indegno di stima, di considerazione. B Non tenere in alcun conto, disprezzare il pericolo. | orezza (o-rèz-za) dal v.intr. orezzare, indicativo ed imperativo presente. A Detto dell’aria, spirare lievemente. B Detto di persona, godere la frescura, stare all’ombra. C Spirare un profumo odoroso. |
tramezza (tra-mèz-za) 1 n.f. Lo stesso che tramezzo, sottile parete senza funzione portante. 2 dal v.tr. tramezzare, indicativo ed imperativo presente. A Mettere una cosa tra altre due, tramezzare le pagine di un libro con fogli bianchi. B Dividere con un tramezzo. | accavezza (ac-ca-vèz-za) n.f. dal v.tr. accavezzare, indicativo ed imperativo presente. Mettere la cavezza agli animali, anche, incavezzare. | appezza (ap-pèz-za) dal v.tr. appezzare, indicativo ed imperativo presente. Congiungere, cucire insieme più pezzi, appezzare un lenzuolo. | avvezza (av-vèz-za) n.f. dal v.tr. avvezzare, indicativo ed imperativo presente. Abituare, educare. | deprezza (de-prèz-za) n.f. dal v.tr. are, indicativo ed imperativo presente. |
framezza (fra-mèz-za) o frammezza, n.f. dal v.tr. framezzare o frammezzare, indicativo ed imperativo presente. Mettere qualcosa in mezzo ad altre, inframmezzare, alternare. | intramezza (in-tra-mèz-za) n.f. dal v.tr. intramezzare, indicativo ed imperativo presente. Alternare, inframmezzare, mettere in mezzo. | smezza (smèz-za) dal v.tr. smezzare, indicativo ed imperativo presente. Spezzare a metà, tagliare in due parti uguali, smezzare il pane. | apprezza (ap-prèz-za) n.f. dal v.tr. apprezzare, indicativo ed imperativo presente. A Stabilire, valutare il prezzo di qualcosa, far apprezzare una casa. B Riconoscere il pregio di una persona o di una cosa, anche, stimare, apprezzare l’opera altrui. | carezza (ca-rèz-za) 1 n.f. A Dimostrazione di affetto o di benevolenza fatta sfiorando con la mano. B Tocco leggero, che sfiora appena, la carezza del vento. 2 dal v.tr. carezzare, indicativo ed imperativo presente. Accarezzare. |
dimezza (di-mèz-za) dal v.tr. dimezzare, indicativo ed imperativo presente. Dividere una cosa in due metà, dimezzare una mela. | | | | |
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AGGETTIVI TOP | malavvezza (ma-lav-vèz-za) o male avvezza, agg. Abituata male, maleducata. | grezza (grèz-za) agg. Non lavorata né trattata, diamante grezzo, lana grezza | | | |
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NOMI TOP | arretratezza (ar-re-tra-tèz-za) n.f. L’essere arretrato, arretratezza culturale. | avvedutezza (av-ve-du-tèz-za) n.f. Accortezza, prontezza, agire con avvedutezza. | avventatezza (av-ven-ta-tèz-za) n.f. Caratteristica di chi, di ciò che è avventato, sconsideratezza, sventatezza. | compattezza (com-pat-tèz-za) n.f. L’essere compatto, la compattezza dell’argilla, la compattezza di un partito. | contenutezza (con-te-nu-tèz-za) n.f. L’essere contenuto; sobrietà, contenutezza espressiva. |
curvezza (cur-vèz-za) n.f. Caratteristica di chi, di ciò che è curvo. | disavvezza (di-sav-vèz-za) n.f. dal v.tr. disavvezzare, indicativo ed imperativo presente. Distogliere da un’abitudine, disabituare, disavvezzare qualcuno dal vizio del fumo. | esattezza (e-sat-tèz-za) n.f. A L’essere esatto, esattezza di un calcolo. B Accuratezza, diligenza, un lavoro eseguito con esattezza. C Puntualità, presentarsi con esattezza ad un appuntamento. | fidatezza (fi-da-tèz-za) n.f. Caratteristica di chi, di ciò che è fidato. | fondatezza (fon-da-tèz-za) n.f. L’aver fondamento, la fondatezza di un sospetto. |
fracidezza (fra-ci-dèz-za) n.f. L’essere fradicio, marcio. | framezza (fra-mèz-za) o frammezza, n.f. dal v.tr. framezzare o frammezzare, indicativo ed imperativo presente. Mettere qualcosa in mezzo ad altre, inframmezzare, alternare. | frivolezza (fri-vo-lèz-za) n.f. A L’essere frivolo, frivolezza di un discorso. B Parola, atto frivolo, perdersi in frivolezze. | gelidezza (ge-li-dèz-za) n.f. A Condizione, proprietà di ciò che è gelido. B Assenza di cordialità, anche, freddezza, distacco totale, la gelidezza d'una frase. | grassezza (gras-sèz-za) n.f. A Detto di persone od animali, l’essere grasso. B Abbondanza, opulenza, ricchezza. |
guercezza (guer-cèz-za) n.f. Condizione di chi è guercio, anche, strabismo. | illimitatezza (il-li-mi-ta-tèz-za) n.f. L’essere illimitato. | immediatezza (im-me-dia-tèz-za) n.f. L’essere immediato, l’immediatezza dei soccorsi. | indeterminatezza (in-de-ter-mi-na-tèz-za) n.f. Mancanza di risolutezza, di decisione, indeterminatezza di propositi. | infondatezza (in-fon-da-tèz-za) n.f. Mancanza di fondatezza, l’infondatezza di un’informazione, di un’accusa. |
larghezza (lar-ghèz-za) n.f. Una delle tre dimensioni di un corpo solido, contrapposta a lunghezza ed altezza. | leggerezza (leg-ge-rèz-za) n.f. A L’esser leggero, la leggerezza di una piuma. B Mancanza di serietà, di costanza, di riflessione, anche, superficialità, comportarsi con leggerezza. | liquidezza (li-qui-dèz-za) n.f. l’essere liquido, anche, liquidità. | magrezza (ma-grèz-za) n.f. Condizione di chi è magro, uomo di una magrezza spettrale. | onoratezza (o-no-ra-tèz-za) n.f. Ottima reputazione, anche, onorabilità. |
pacatezza (pa-ca-tèz-za) n.f. Qualità di chi è pacato, calmo, agire, discutere con pacatezza. | parabrezza (pa-ra-brèz-za) n.m.invar. Nei veicoli, vetro anteriore di protezione. | pargolezza (par-go-lèz-za) n.f. L’essere pargolo, anche, fanciullezza, piccolezza. | placidezza (pla-ci-dèz-za) n.f. Placidità, tranquillità, la placidezza del suo carattere. | pregevolezza (pre-ge-vo-lèz-za) n.f. Qualità di chi o di ciò che è pregevole, anche, pregio. |
prontezza (pron-tèz-za) n.f. L’essere pronto, anche, rapidità, sveltezza, prontezza di riflessi. | risentitezza (ri-sen-ti-tèz-za) n.f. Condizione di chi è facile a risentirsi. | saldezza (sal-dèz-za) n.f. ciò che è saldo, stabile, la saldezza di una costruzione. | saviezza (sa-vièz-za) n.f. Ciò che è savio, anche, l’essere savio. | scarsezza (scar-sèz-za) n.f. Ciò che è scarso, anche, insufficienza, carenza, scarsezza di viveri. |
socievolezza (so-cie-vo-lèz-za) n.f. Qualità di chi è socievole, anche, sociabilità, la naturale socievolezza dell'uomo. | sparutezza (spa-ru-tèz-za) n.f. L’essere sparuto, anche, esiguità, scarsezza. | spietatezza (spie-ta-tèz-za) n.f. Crudeltà, efferatezza, una repressione di inaudita spietatezza. | sregolatezza (sre-go-la-tèz-za) n.f. Atto, comportamento sregolato, pentirsi della propria sregolatezza. | stoltezza (stol-tèz-za) n.f. Mancanza di intelligenza, limitatezza mentale, un ragazzo d'una stoltezza disarmante. |
svagatezza (sva-ga-tèz-za) n.f. Condizione di chi si distrae con facilità, con la tua svagatezza ti sarà difficile riuscire negli studi. | tristezza (tri-stèz-za) n.f. Stato d’animo di chi è addolorato, mesto, malinconico, farsi prendere dalla tristezza. | tumidezza (tu-mi-dèz-za) n.f. L’essere tumido, anche, gonfiezza, tumidezza di labbra. | vicendevolezza (vi-cen-de-vo-lèz-za) n.f. L’essere vicendevole, anche, reciprocità. | accortezza (ac-cor-tèz-za) n.f. Qualità di chi è accorto, anche, astuzia, avvedutezza, cautela, agire con accortezza. |
acerbezza (a-cer-bèz-za) n.f. Aszprezza, durezza, anche, sapore aspro della frutta non matura. | aggiustatezza (ag-giu-sta-tèz-za) n.f. Carattere di ciò che è aggiustato. B Esattezza, precisione. | assolutezza (as-so-lu-tèz-za) n.f. Carattere di chi, di ciò che è assoluto. | attrezza (at-trèz-za) n.f. dal v.tr. attrezzare, indicativo ed imperativo presente. Fornire di attrezzi, di attrezzatura, attrezzare un’officina. | cagionevolezza (ca-gio-ne-vo-lèz-za) n.f. L’essere cagionevole. |
cedevolezza (ce-de-vo-lèz-za) n.f. Qualità di chi, di ciò che è cedevole, la cedevolezza di un materiale. | compostezza (com-po-stèz-za) n.f. A L’essere o lo stare composto, sedere con compostezza. B Decoro, moderazione, compostezza di stile, di vita. | contropezza (con-tro-pèz-za) n.f. Striscia di lamiera che, negli scafi metallici, viene sovrapposta a due lamiere contigue per collegarle. | disparatezza (di-spa-ra-tèz-za) n.f. Disuguaglianza, diversità. | durezza (du rèz-za), n.f. Qualità di ciò che è duro; in particolare, resistenza di un materiale solido alla scalfittura, all’abrasione ed alla penetrazione. |
fervidezza (fer-vi-dèz-za) n.f. Qualità di ciò che è fervido. | floridezza (flo-ri-dèz-za) n.f. Condizione di chi, di ciò che è florido, floridezza economica. | forsennatezza (for-sen-na-tèz-za) n.f. A L’essere forsennato. B Azione, espressione da forsennato. | giallezza (gial-lèz-za) n.f. Caratteristica di chi, di ciò che è giallo, la giallezza di un viso malato. | immondezza (im-mon-dèz-za) n.f. A L’essere immondo. B Cosa sporca, immondizia, spazzatura. |
inavvedutezza (i-nav-ve-du-tèz-za) n.f. A Mancanza di avvedutezza, sbadataggine. B Azione non avveduta, malaccorta, imprudente. | incolpevolezza (in-col-pe-vo-lèz-za) n.f. Assenza di colpa, l’essere incolpevole. | incoltezza (in-col-tèz-za) n.f. Condizione di chi è incolto, incoltezza del terreno. | inconsapevolezza (in-con-sa-pe-vo-lèz-za) n.f. L’essere inconsapevole, l’incosapevolezza della propria sorte. | indefinitezza (in-de-fi-ni-tèz-za) n.f. Carattere di ciò che è indefinito. |
infinitezza (in-fi-ni-tèz-za) n.f. Assenza di limiti, l’essere infinito. | insipidezza (in-si-pi-dèz-za) n.f. L’essere insipido, senza gusto, senza sale, l’insipidezza di una minestra; l’insipidezza di un romanzo. | insocievolezza (in-so-cie-vo-lèz-za) n.f. Caratteristica di chi è insocievole. | lassezza (las-sèz-za) n.f. L’essere lasso, fiacchezza, stanchezza. | lautezza (lau-tèz-za) n.f. L’essere lauto, anche, abbondanza, magnificenza, “questa biblioteca ambrosiana, che Federigo ideò con sì animosa lautezza”, Manzoni, Promessi Sposi. XXII°. |
limitatezza (li-mi-ta-tèz-za) n.f. Esiguità, pochezza, ristrettezza, limitatezza d'ingegno. | lordezza (lor-dèz-za) n.f. L’essere lordo, anche, lordura, sporcizia, sudiciume. | luridezza (lu-ri-dèz-za) n.f. Caratteristica di ciòche è lurido, anche, luridume, sporcizia. | manchevolezza (man-che-vo-lèz-za) n.f. A L’essere manchevole. B Difetto, imperfezione, un lavoro pieno di manchevolezze. C Atto irriguardoso o sconveniente, è stata una manchevolezza non rispondergli. | mezza (mèz-za) n.f. A La mezz’ora, l’orologio del campanile suona le ore e le mezze. B Mezzogiorno e mezzo, pranzare alla mezza. |
naturalezza (na-tu-ra-lèz-za) n.f. A L’essere conforme alla natura e al vero, anche, verosimiglianza, rispondenza al modello, una scena descritta con grande naturalezza. B Semplicità, spontaneità, disinvoltura, anche, assenza di artificio, di affettazione, comportarsi con naturalezza. | nullezza (nul-lèz-za) n.f. L’essere nulla, anche, nullità. | orridezza (or-ri-dèz-za) n.f. Orribilità, orrendezza, “nella sua bestiale orrendezza”, D'Annunzio. B Spaventosa impervietà, l'orrendezza di un paesaggio montano. C Cosa orrida. | paffutezza (paf-fu-tèz-za) n.f. Caratteristica di chi o di ciò che è paffuto, la paffutezza di un bambino. | pianezza (pia-nèz-za) n.f. L'essere piano, liscio, la pianezza di una strada. |
piattezza (piat-tèz-za) n.f. A L’essere piatto. B Mancanza di originalità, anche, mediocrità, argomentazioni di incredibile piattezza. | pochezza (po-chèz-za) n.f. esiguità, scarsezza, pochezza di coraggio, di forze. | privatezza (pri-va-tèz-za) n.f. Intimità, privacy, riservatezza. | purgatezza (pur-ga-tèz-za) n.f. Correttezza di lingua, di stile, prosa di una esemplare purgatezza. | raffinatezza (raf-fi-na-tèz-za) n.f. Ciò che è raffinato, la raffinatezza dei modi. |
rancidezza (ran-ci-dèz-za) n.f. Qualità di ciò che è rancido, anche, rancidità, la rancidezza del burro. | rapidezza (ra-pi-dèz-za) n.f. Rapidità. | ricchezza (ric-chèz-za) n.f. La condizione di chi è ricco di beni materiali, un uomo di eccezionale ricchezza. | ricciutezza (ric-ciu-tèz-za) n.f. L’essere ricciuto. | ridicolezza (ri-di-co-lèz-za) n.f. A Ridicolaggine. B Atto, detto ridicolo, anche, inezia, cosa da nulla. |
rilassatezza (ri-las-sa-tèz-za) n.f. Rilassamento, la rilassatezza delle membra. | rilucentezza (ri-lu-cen-tèz-za) n.f. Lucentezza, splendore. | scabrezza (sca-brèz-za) n.f. Qualità di ciò che è scabro, ruvido. | sceleratezza (sce-le-ra-tèz-za) o scelleratezza, n.f. Azione scellerata, da scellerato, anche, misfatto. | accavezza (ac-ca-vèz-za) n.f. dal v.tr. accavezzare, indicativo ed imperativo presente. Mettere la cavezza agli animali, anche, incavezzare. |
acutezza (a-cu-tèz-za) n.f. A L’essere acuto, l’acutezza di uno spigolo. B Prontezza d’intelligenza, perspicacia, acutezza d’ingegno. | amarezza (a-ma-rèz-za) n.f. Tristezza profonda, mi parlò con amarezza dei torti subiti. | amichevolezza (a-mi-che-vo-lèz-za) n.f. Carattere di ciò che è amichevole, anche, affabilità. | animatezza (a-ni-ma-tèz-za) n.f. Vivacità, brio, animazione, parla sempre con animatezza. | aridezza (a-ri-dèz-za) n.f. Aridità di cuore. |
artezza (ar-tèz-za) n.f. Strettezza, strettoia. | astutezza (a-stu-tèz-za) n.f. L’essere astuto, anche, astuzia. | attillatezza (at-til-la-tèz-za) n.f. Carattere di chi, di ciò che è attillato, anche, esagerata eleganza, ricercatezza. | avvezza (av-vèz-za) n.f. dal v.tr. avvezzare, indicativo ed imperativo presente. Abituare, educare. | bellezza (bel-lèz-za) n.f. Qualità di ciò che è bello, anche, il valore estetico delle cose, una donna di grande bellezza. |
canutezza (ca-nu-tèz-za) n.f. Età senile, vecchiaia. | consapevolezza (con-sa-pe-vo-lèz-za) n.f. L’essere consapevole. | contezza (con-tèz-za) n.f. Cognizione, conoscenza, dimestichezza, familiarità, “mi trassi oltre per aver contezza / di quello spirto”, Dante, Purgatorio, XX°, 29. | deprezza (de-prèz-za) n.f. dal v.tr. are, indicativo ed imperativo presente. | disattrezza (di-sat-trèz-za) n.f. dal v.tr. disattrezzare, indicativo ed imperativo presente. Privare dell’attrezzatura o delle attrezzature. |
disprezza (di-sprèz-za) n.f. dal v.tr. disprezzare, indicativo ed imperativo presente. A Ritenere indegno di stima, di considerazione. B Non tenere in alcun conto, disprezzare il pericolo. | dolcezza (dol-cèz-za) n.f. A Sapore dolce, la dolcezza del miele. B Qualità di ciò che è dolce, la dolcezza di una melodia, la dolcezza dello sguardo. | efferatezza (ef-fe-ra-tèz-za) n.f. A L’essere efferato, l’efferatezza di un delitto. B Atto efferato, le efferatezze di Nerone. | elaboratezza (e-la-bo-ra-tèz-za) n.f. Qualità di ciò che è elaborato, uno stile che pecca di eccessiva elaboratezza. | fievolezza (fie-vo-lèz-za) n.f. L’essere fievole, anche, debolezza. |
garbatezza (gar-ba-tèz-za) n.f. Qualità di chi, di ciò che è od appare garbato, la garbatezza delle parole. | gentilezza (gen-ti-lèz-za) n.f. A L’essere gentile, gentilezza d’animo, di modi. B Atto, parola gentile, fare una gentilezza. | gramezza (gra-mèz-za) n.f. A L’essere gramo. B Condizione di chi è infelice. | grandezza (gran-dèz-za) n.f. A L’insieme delle dimensioni di un oggetto, la sua misura, la grandezza di un edificio. B La condizione di chi ha ed ostenta ricchezza, potere, elevato stato sociale, alto tenore di vita e simili, avere mania di grandezza. | illibatezza (il-li-ba-tèz-za) n.f. Condizione di chi, di ciò che è illibato, integro, puro, illibatezza di costumi. |
inesattezza (i-ne-sat-tèz-za) n.f. Cosa non esatta, errore, sbaglio, una relazione piena di inesattezze. | inettezza (i-net-tèz-za) n.f. Inettitudine, mancanza di rettitudine. | inquietezza (in-quie-tèz-za) n.f. L’essere inquieto, anche, inquietudine, irrequietezza, “Un baleno di inquietezza traversò il cervello del signore taciturno”, Gadda. | insubordinatezza (in-su-bor-di-na-tèz-za) n.f. L’essere insubordinato, avere la tendenza all’insubordinazione. | intramezza (in-tra-mèz-za) n.f. dal v.tr. intramezzare, indicativo ed imperativo presente. Alternare, inframmezzare, mettere in mezzo. |
laidezza (lai-dèz-za) n.f. A L’essere laido, anche, sporcizia. B Azione laida, oscena, turpe. | lepidezza (le-pi-dèz-za) n.f. A L’essere lepido, arguto, spiritoso. B Arguzia, facezia. | lindezza (lin-dèz-za) n.f. L’essere lindo, pulito. | lustrezza (lu-strèz-za) n.f. Qualità di ciò che è lustro, lucido, lucente, anche, lucidità, lucentezza. | maturezza (ma-tu-rèz-za) n.f. Maturità. |
monchezza (mon-chèz-za) n.f. L’essere monco, incompleto. | mondezza (mon-dèz-za) n.f. A Pulizia della persona o delle cose. B Immondizia, spazzatura. | nefandezza (ne-fan-dèz-za) n.f. A L’essere nefando, la nefandezza di una calunnia. B Atto nefando, macchiarsi di ogni genere di nefandezze. | orrendezza (or-ren-dèz-za) n.f. Condizione di chi o di ciò che è orrendo, anche, cosa orrenda. | pesantezza (pe-san-tèz-za) n.f. A L’essere pesante, la pesantezza di un carico. B Sensazione di peso dovuta a cattiva digestione, pesantezza di stomaco. |
piacevolezza (pia-ce-vo-lèz-za) n.f. Qualità di ciò che piace, che diletta, tutti desiderano frequentarlo per la sua piacevolezza. | piccolezza (pic-co-lèz-za) n.f. A L’essere piccolo, piccolezza di statura, anche, la piccolezza di un ambiente, oppure, grettezza, meschinità, piccolezza d’animo. B Cosa di poca importanza, futile o meschina, preoccuparsi per ogni piccolezza. | salvezza (sal-vèz-za) n.f. Condizione di chi o di ciò che è salvo, che è fuori pericolo. | spensieratezza (spen-sie-ra-tèz-za) n.f. allegria, felicità, anche, irresponsabilità, vivono un periodo di spensieratezza. | spigliatezza (spi-glia-tèz-za) n.f. L’essere spigliato, anche, disinvoltura, spigliatezza nel parlare. |
sventatezza (sven-ta-tèz-za) n.f. Azione, espressione, atteggiamento sventato, che sventatezza lasciar perdere un'occasione del genere! | zotichezza (zo-ti-chèz-za) n.f. A L’essere zotico. B Atto, discorso da zotico. | afrezza (a-frèz-za) n.f. Sapore aspro, asprezza. | alterezza (al-te-rèz-za) n.f. Fierezza d'animo e di aspetto, elevata stima di sé. | arditezza (ar-di-tèz-za) n.f. L’essere ardito, atto ardito, azione ardita. |
arrendevolezza (ar-ren-de-vo-lèz-za) n.f. L’essere arrendevole, dimostrare arrendevolezza. | asciuttezza (a-sciu-tèz-za) n.f. Condizione di chi, di ciò che è asciutto, l'asciutezza del suolo, dell'aria. | brillantezza (bril-lan-tèz-za) n.f. Proprietà di ciò che è brillante, la brillantezza di una perla. | calvezza (cal-vèz-za) n.f. Calvizie. | castigatezza (ca-sti-ga-tèz-za) n.f. L’essere castigato nei costumi, nella lingua, nello stile. |
cavezza (ca-vèz-za) n.f. Fune o correggia con la quale si tiene legato per la testa il cavallo o un altro animale, mettere la cavezza al collo di qualcuno. | completezza (com-ple-tèz-za) n.f. A L’essere completo. B In logica matematica, proprietà di un sistema formale, tale che, ogni sua asserzione valida sia derivabile come teorema. | concretezza (con-cre-tèz-za) n.f. L’essere concreto, anch, il corrispondere a una realtà, la concretezza di una proposta. | dubbiezza (dub-bièz-za) n.f. Condizione di chi è in dubbio. | finezza (fi-nèz-za) n.f. A Raffinatezza, squisitezza, signorilità, finezza di gusto, di stile. B Atto cortese, pensiero gentile, apprezzare una finezza. |
floscezza (flo-scèz-za) n.f. Condizione di ciò che è floscio. | fralezza (fra-lèz-za) n.f. La fragilità umana. | freschezza (fre-schèz-za) n.f. Qualità di ciò che è fresco, freschezza dell’aria, freschezza di idee. | fuggevolezza (fug-ge-vo-lèz-za) n.f. L’essere fuggevole, anche, fugacità. | fulgidezza (ful-gi-dèz-za) n.f. Condizione, qualità di ciò che è fulgido. |
giovinezza (gio-vi-nèz-za) n.f. L’età compresa tra l’adolescenza e la maturità, anche, gioventù, gli anni della giovinezza. | gravidezza (gra-vi-dèz-za) n.f. Gravidanza. | inadeguatezza (i-na-de-gua-tèz-za) n.f. ondizione di chi, di ciò che è inadeguato, inadeguatezza di mezzi, di attrezzature. | incompiutezza (in-com-piu-tèz-za) n.f. Mancanza di compiutezza. | incorrettezza (in-cor-ret-tèz-za) n.f. Mancanza di correttezza, anche, scorrettezza, incorrettezza morale. |
indiscretezza (in-di-scre-tèz-za) n.f. Indiscrezione, mancanza di discrezione. | insicurezza (in-si-cu rèz-za), n.f. Mancanza di sicurezza, di padronanza di sé; anche, stato di incertezza, di perplessità; oppure, difficoltà a prendere decisioni, ad assumersi responsabilità. | irragionevolezza (ir-ra-gio-ne-vo-lèz-za) n.f. L’essere irragionevole, atto da irragionevole, l’irragionevolezza di una proposta. | ispidezza (i-spi-dèz-za) n.f. L’essere ispido, ruvido, non liscio. | languidezza (lan-gui-dèz-za) n.f. Condizione di chi è languido, anche languore, sfinimento, anguidezza. di stomaco. |
lestezza (le-stèz-za) n.f. L’esser lesto, svelto, anche, avere prontezza, agilità, agire, rispondere con lestezza, anche, lestezza di mano. | lietezza (lie-tèz-za) n.f. Ciò che rende lieto, la lietezza gli si leggeva sul volto. | lunghezza (lun-ghèz-za) n.f. Distanza tra i due estremi di un corpo. | maschiezza (ma-schièz-za) n.f. L’essere maschio, anche, virilità, fierezza, forza d’animo, una maschiezza atletica. | morbidezza (mor-bi-dèz-za) n.f. A L’essere morbido, la morbidezza di un cuscino. B Nelle arti figurative, dolcezza di tratto, armonia di tinte, attenuazione delle sfumature, morbidezza di colore, di disegno. |
nerezza (ne-rèz-za) n.f. L’essere nero, “la nerezza del suo carattere e l’arroganza de’ suoi sentimenti”, Monti. | nettezza (net-tèz-za) n.f. A L’essere netto, anche, pulizia, nettezza della casa. B Integrità, onestà, purezza, “l’alma servi en nettezza / senza carnal sozzore”, Iacopone. | nocevolezza (no-ce-vo-lèz-za) n.f. L’essere nocevole o nocivo, anche, dannosità. | orfanezza (or-fa-nèz-za) n.f. Condizione di che è orfano. | pallidezza (pal-li-dèz-za) n.f. L’essere pallido. |
pienezza (pie-nèz-za) n.f. L’essere compiuto, pieno, sentirsi nella pienezza delle proprie forze. | pigrezza (pi-grèz-za) n.f. Pigrizia. | radezza (ra-dèz-za) n.f. Ciò che è rado, poco folto, poco compatto, la radezza dei capelli. | ragionevolezza (ra-gio-ne-vo-lèz-za) n.f. Ciò che è ragionevole, la ragionevolezza di una proposta. | rarezza (ra-rèz-za) n.f. Ciò che è raro, rado, poco fitto, poco folto. |
rozzezza (roz-zèz-za) n.f. L’essere rozzo, anche, grossolanità, zotichezza. | rustichezza (ru-sti-chèz-za) n.f. L’essere rustico nel carattere, nei modi. | saggezza (sag-gèz-za) n.f. Qualità che consiste nella capacità di seguire la retta ragione nella condotta della vita, nell’agire, nel valutare, nel consigliare secondo un criterio di prudenza e di equilibrio. | schifezza (schi-fèz-za) n.f. Cosa che fa schifo, questo libro è una schifezza. | sciattezza (sciat-tèz-za) n.f. Sciatteria. |
scioltezza (sciol-tèz-za) n.f. A L’essere sciolto, agile nei movimenti, eseguire un esercizio con scioltezza. B Disinvoltura nel parlare, nello scrivere, nel comportarsi, scioltezza di stile, di modi. | scipitezza (sci-pi-tèz-za) n.f. Qualità di ciò che è scipito, anche, insipidezza, la scipitezza di una vivanda. | scorrevolezza (scor-re-vo-lèz-za) n.f. A L’essere scorrevole, la scorrevolezza di un meccanismo. B Fluidità, scioltezza, scorrevolezza di parola. | accuratezza (ac-cu-ra-tèz-za) n.f. Attenzione scrupolosa nel compiere qualcosa, anche, cura, diligenza, lavorare con accuratezza. | agiatezza (a-gia-tèz-za) n.f. Condizione di benessere, prosperità, comodità di vita, vivere nell’agiatezza. |
altezza (al-tèz-za) n.f. Dimensione di un corpo dalla base o dal punto d’appoggio alla cima, al vertice. | argutezza (ar-gu-tèz-za) n.f. A l’essere arguto. B Parola, frase arguta, anche, arguzia. | assestatezza (as-se-sta-tèz-za) n.f. L'essere assestato, anche, esattezza, precisione, ordine. | baldezza (bal-dèz-za) n.f. Caratteristica di chi, di ciò che è baldo, anche, baldanza. | biondezza (bion-dèz-za) n.f. Qualità di chi, di ciò che è biondo. |
biosicurezza (bio-si-cu rèz-za), n.f. Il complesso di norme da applicare per la sicurezza nella produzione e nel commercio di prodotti alimentari geneticamente modificati. | certezza (cer-tèz-za) n.f. Condizione di ciò che è certo, sicuro, assodato, certezza matematica. | colpevolezza (col-pe-vo-lèz-za) n.f. Stato di colpa, l’essere colpevole, dimostrare la colpevolezza dell’imputato. | compitezza (com-pi-tèz-za) n.f. Qualità di chi è compito, anche, cortesia. | destrezza (de-strèz-za) n.f. A Agilità, abilità, guidare con destrezza. B Prontezza ed accortezza nel pensare e nel decidere, uscire da una difficile situazione con grande destrezza. |
disagevolezza (di-sa-ge-vo-lèz-za) n.f. Caratteristica, qualità di ciò che è disagevole. | dissipatezza (dis-si-pa-tèz-za) n.f. Caratteristica di chi, di ciò che è dissipato, vivere nella dissipatezza. | dissolutezza (dis-so-lu-tèz-za) n.f. Condizione di chi o di ciò che è dissoluto. | esquisitezza (e-squi-si-tèz-za) più usato squisitezza, n.f. Qualità di ciò che è squisito, prelibato, la squisitezza di una crema. | fanciullezza (fan-ciul-lèz-za) n.f. Età di chi è fanciullo, i ricordi della fanciullezza. |
fattezza (fat-tèz-za) n.f. A I lineamenti del viso, il sembiante, avere fattezze delicate, fini, grossolane. B Forma del corpo, essere di fattezze leggiadre. | flaccidezza (flac-ci-dèz-za) n.f. A Qualità di ciò che è flaccido. B Malattia mortale del baco da seta che si manifesta con l’afflosciamento dei tessuti. | fondezza (fon-dèz-za) n.f. Profondità. | forbitezza (for-bi-tèz-za) n.f. A L’essere forbito. B Accuratezza, raffinatezza, forbitezza di lingua. | freddezza (fred-dèz-za) n.f. A La condizione di ciò che è freddo. B Mancanza di entusiasmo, di calore umano, salutare qualcuno con freddezza. C Controllo dei propri nervi e delle proprie emozioni, sangue freddo, l’incidente è stato evitato dalla freddezza del pilota. |
goffezza (gof-fèz-za) n.f. Goffaggine. | inarrendevolezza (i-nar-ren-de-vo-lèz-za) n.f. Carattere di chi, di ciò che è inarrendevole. | incompletezza (in-com-ple-tèz-za) n.f. L’essere incompleto, incompletezza di dati. | indisciplinatezza (in-di-sci-pli-na-tèz-za) n.f. Caratteristica di chi, di ciò che è indisciplinato. | lentezza (len-tèz-za) n.f. In modo lento, xnche, l’essere lento, la lentezza di movimenti, oppure, la lentezza della burocrazia. |
levigatezza (le-vi-ga-tèz-za) n.f. Caratteristica di ciò che è levigato. | limpidezza (lim-pi-dèz-za) n.f. Qualità di ciò che è chiaro, limpido, trasparente. | mutevolezza (mu-te-vo-lèz-za) n.f. Condizione di chi o di ciò che è mutevole, la mutevolezza della sorte. | negrezza (ne-grèz-za) n.f. L’esser negro, “il nero serafico mantello / che alla negrezza del suo cor risponde”, Monti. | nitidezza (ni-ti-dèz-za) n.f. Condizione di ciò che è nitido, chiaro, nitidezza dello specchio. |
onorevolezza (o-no-re-vo-lèz-za) n.f. A Detto di cosa, l’essere onorevole. B Riferito a persona, dignità, onorabilità. | ornatezza (or-na-tèz-za) n.f. Ricchezza di ornamenti, ornatezza di stile. | ponderatezza (pon-de-ra-tèz-za) n.f. Qualità di chi è solito riflettere, pensare, valutare fatti e parole. | posatezza (po-sa-tèz-za) n.f. L’essere posato, anche, calma, riflessività. | prelibatezza (pre-li-ba-tèz-za) n.f. Cosa prelibata, squisita, è un piatto eccezionale, una prelibatezza. |
prodezza (pro-dèz-za) n.f. Atto di valore, di coraggio o di grande bravura, compiere una prodezza. | pulitezza (pu-li-tèz-za) n.f. A L’essere liscio, levigato, la politezza del marmo. B Eleganza, perfezione formale, politezza del verso, dello stile. | rifinitezza (ri-fi-ni-tèz-za) n.f. Qualità di ciò che è rifinito, anche, compiutezza, perfezione. | rigidezza (ri-gi-dèz-za) n.f. Tendenza di un corpo a non subire deformazioni. | ritenutezza (ri-te-nu-tèz-za) n.f. Ritegno, riserbo, riguardo, ritenutezza nel parlare. |
sazievolezza (sa-zie-vo-lèz-za) n.f. Senso di sazieta, sazievolezza di cibo. | scambievolezza (scam-bie-vo-lèz-za) n.f. Qualitò di ciò che è scambievole, reciproco, anche, reciprocità. | sconsideratezza (scon-si-de-ra-tèz-za) n.f. Mancanza di consideratezza, di cautela, di prudenza, agire con sconsideratezza. | sdolcinatezza (sdol-ci-na-tèz-za) n.f. Azione, espressione sdolcinata, anche, smanceria, svenevolezza, sdolcinatezza di modi, di parole, di stile. | separatezza (se-pa-ra-tèz-za) n.f. La condizione di chi vive separato o escluso dagli altri. |
sfinitezza (sfi-ni-tèz-za) n.f. Stato di grande debolezza. | sfrenatezza (sfre-na-tèz-za) n.f. Tendenza a sfrenarsi, ad abbandonarsi ad azioni senza misura e controllo, anche, smoderatezza. | amorevolezza (a-mo-re-vo-lèz-za) n.f. Atto amorevole, manifestazione di affetto. | bassezza (bas-sèz-za) n.f. Pochezza, miseria, anche, meschinità, viltà, bassezza d’animo. | briachezza (bria-chèz-za) n.f. Ubriachezza. |
bruttezza (brut-tèz-za) n.f. A Caratteristica di chi, di ciò che è brutto. B Deformità, oscenità, sconcezza. | candidezza (can-di-dèz-za) n.f. Qualità di ciò che è candido, anche purezza, la candidezza del giglio. | carezza (ca-rèz-za) 1 n.f. A Dimostrazione di affetto o di benevolenza fatta sfiorando con la mano. B Tocco leggero, che sfiora appena, la carezza del vento. 2 dal v.tr. carezzare, indicativo ed imperativo presente. Accarezzare. | chiarezza (chia-rèz-za) n.f. A L’essere chiaro, limpidezza, luminosità, la chiarezza del cielo. B Comprensibilità, evidenza, intelligibilità, parlare, scrivere con chiarezza. | compiutezza (com-piu-tèz-za) n.f. L’essere compiuto, completo, anche, perfezione, un’opera di grande compiutezza formale. |
consideratezza (con-si-de-ra-tèz-za) n.f. Abitudine ad agire dopo aver riflettuto, avvedutezza, ponderatezza. | costumatezza (co-stu-ma-tèz-za) n.f. L’essere costumato, aver compostezza, urbanità, anche, l’essere virtuoso, aver morigeratezza. | cupezza (cu-pèz-za) n.f. Qualità di ciò che è cupo, la cupezza del volto. | debolezza (de-bo-lèz-za) n.f. A L’essere debole, debolezza di carattere. B Fiacchezza fisica, sentirsi una gran debolezza. | delicatezza (de-li-ca-tèz-za) n.f. A Qualità di ciò che è delicato, tenue, fine, delicatezza di carnagione. B Fragilità, deteriorabilità, la delicatezza del vetro. C Discrezione, tatto, prudenza, dimostrare una grande delicatezza. |
dirittezza (di-rit-tèz-za) n.f. Qualità, condizione di chi, di ciò che è diritto. | discretezza (di-scre-tèz-za) n.f. Qualità di chi, di ciò che è discreto, moderato, opportuno, usa sempre discretezza nel chiedere. | effeminatezza (ef-fe-mi-na-tèz-za) meno comune effemminatezza, n.f. Carattere di chi, di ciò che è effeminato. | elettezza (e-let-tèz-za) n.f. Qualità di chi, di ciò che è eletto, pregevolezza, distinzione, elettezza di stile. | fermezza (fer-mèz-za) n.f. Risolutezza, fermezza d’animo, di propositi, anche, trattare qualcuno con fermezza. |
fierezza (fie-rèz-za) n.f. L’essere fiero, fierezza d’animo. | gagliardezza (ga-gliar-dèz-za) n.f. Gagliardia. | gaiezza (ga-ièz-za) n.f. Stato d'animo gioioso e sereno. | giustezza (giu-stèz-za) n.f. Qualità di ciò che è giusto, proprietà, convenienza, esattezza, la giustezza di un ragionamento. | indelicatezza (in-de-li-ca-tèz-za) n.f. Mancanza di delicatezza, l’indelicatezza di una persona, di una frase. |
lucentezza (lu-cen-tèz-za) n.f. Qualità propria di un corpo che riflette la luce, la lucentezza di un metallo. | minutezza (mi-nu-tèz-za) n.f. Qualità di ciò che è minuto, piccolo, la minutezza dei caratteri, della scrittura. | morigeratezza (mo-ri-ge-ra-tèz-za) n.f. Condizione di chi è morigerato, anche, moderatezza, sobrietà, vivere con morigeratezza. | nudezza (nu-dèz-za) n.f. Nudità. | occultezza (oc-cul-tèz-za) n.f. Qualità di ciò che è occulto, anche, celatezza, segretezza. |
oculatezza (o-cu-la-tèz-za) n.f. L’essere oculato, carattere oculato, oculatezza di giudizio. | prestezza (pre-stèz-za) n.f. Celerità, sollecitudine, sveltezza, agire con prestezza. | rezza (rèz-za) n.f. A Rete a maglie fittissime, usata per lavori di ricamo. B Rete da pesca. | ripidezza (ri-pi-dèz-za) n.f. Qualità di ciò che è ripido, la rapidezza di un pendio. | ripienezza (ri-pie-nèz-za) n.f. Stato di ciò che è ripieno, sentire ripienezza di stomaco. |
robustezza (ro-bu-stèz-za) n.f. Qualità di chi è robusto, anche, forza, vigoria, la robustezza delle membra. | rossezza (ros-sèz-za) n.f. Condizione di chi o di ció che è rosso. | ruvidezza (ru-vi-dèz-za) n.f. A L’essere ruvido, la ruvidezza di una superficie. B Bruschezza, rozzezza, ruvidezza di modi. | sboccatezza (sboc-ca-tèz-za) n.f. Sboccataggine, anche, esprimersi in un linguaggio sboccato. | sbrigliatezza (sbri-glia-tèz-za) n.f. L’essere sbrigliato, anche, sfrenatezza. |
sconsolatezza (scon-so-la-tèz-za) n.f. Condizione di chi è afflitto, sconsolato. | segretezza (se-gre-tèz-za) n.f. Capacità di mantenere un segreto, rispettare la segretezza di un'informazione. | sgradevolezza (sgra-de-vo-lèz-za) n.f. Ciò che è sgradevole, la sgradevolezza di un cibo. | smodatezza (smo-da-tèz-za) n.f. L'eccedere oltre i limiti dell'opportunità, anche, esagerazione, intemperanza. | sordidezza (sor-di-dèz-za) n.f. Ciò che è sordido, anche, lerciume, meschinità, taccagneria. |
stitichezza (sti-ti-chèz-za) n.f. Difficoltà nell’evacuazione delle feci, anche, stipsi. | svogliatezza (svo-glia-tèz-za) n.f. L’essere svogliato, il non avere voglia di fare, svogliatezza nello studio. | torbidezza (tor-bi-dèz-za) n.f. A Qualità di ciò che è torbido, non si vedeva il fondo del fiume per la torbidezza dell'acqua. B Chi è agitato, turbato, la torbidezza dei sogni. | trezza (trèz-za) o treccia, n.f. A Gruppo di tre ciocche di capelli lunghi, intrecciate alternamente, che costituiscono un’acconciatura femminile e, presso alcune popolazioni, anche maschile. B Pane lavorato in forma di treccia, anche, tipo di mozzarella a forma di treccia. | abbiettezza (ab-biet-tèz-za) od abiettezza, (a-biet-tèz-za), n.f. L’essere abietto, anche, bassezza, viltà. |
agevolezza (a-ge-vo-lèz-za) n.f. Comodità, facilità, carattere di ciò che è agevole. | allegrezza (al-le-grèz-za) n.f. Sentimento di letizia che traspare negli atti e nelle parole. | ampiezza (am-pièz-za) n.f. Estensione in larghezza e in lunghezza, l’ampiezza di una stanza. | apprezza (ap-prèz-za) n.f. dal v.tr. apprezzare, indicativo ed imperativo presente. A Stabilire, valutare il prezzo di qualcosa, far apprezzare una casa. B Riconoscere il pregio di una persona o di una cosa, anche, stimare, apprezzare l’opera altrui. | asprezza (a-sprèz-za) n.f. Caratteristica di ciò che è aspro, l’ asprezza dell’aceto. |
autorevolezza (au-to-re-vo-lèz-za) n.f. Atteggiamento di chi è autorevole. | bianchezza (bian-chèz-za) n.f. Qualità di ciò che è bianco, la bianchezza della neve. | brezza (brèz-za) n.f. Vento periodico, di forza debole o moderata, dovuto alla differenza di pressione che si stabilisce tra due zone vicine sottoposte a diverso riscaldamento, brezza di mare. | brunezza (bru-nèz-za) n.f. Qualità di chi, di ciò che è bruno. | caldezza (cal-dèz-za) n.f. L’essere caldo, anche, affetto, trasporto, impeto, “caldezza e fecondità di cuore e d’immaginativa”, Leopardi. |
complicatezza (com-pli-ca-tèz-za) n.f. L’essere complicato, la complicatezza di un procedimento. | contentezza (con-ten-tèz-za) n.f. L’essere contento, anche, ciò che rende contento, la contentezza gli si leggeva sul volto. | correttezza (cor-ret-tèz-za) n.f. L’essere corretto, correttezza di linguaggio, di modi. | decrepitezza (de-cre-pi-tèz-za) n.f. L’essere decrepito, decrepitezza d’animo. | dimestichezza (di-me-sti-chèz-za) n.f. A Intimità, familiarità, confidenza, familiarità, intimità, entrare in dimestichezza con qualcuno, anche, intimità amorosa, relazione sessuale. B Conoscenza, pratica, prendere dimestichezza con una lingua. |
dispostezza (di-spo-stèz-za) n.f. Ordinata disposizione. | doppiezza (dop-pièz-za) n.f. A L’essere doppio. B Falsità, ipocrisia, doppiezza d’animo. | drittezza (drit-tèz-za) o dirittezza, (di-rit-tèz-za), n.f. A Condizione di chi, di ciò che è diritto. B Rettitudine, una grande dirittezza di carattere. | festevolezza (fe-ste-vo-lèz-za) n.f. Caratteristica di ciò, di chi è festevole. | finitezza (fi-ni-tèz-za) n.f. L’essere rifinito, elaborato compiutamente, detto di opera letteraria o artistica, la finitezza di stile, la finitezza di un’acquaforte. |
fittezza (fit-tèz-za) n.f. Qualità di ciò che è fitto, la fittezza del tessuto. | franchezza (fran-chèz-za) n.f. L’essere franco nel parlare e nell’agire, anche, sincerità, schiettezza, parlare in tutta franchezza. | gonfiezza (gon-fièz-za) n.f. A Carattere, condizione di ciò che è gonfio. B Alterigia, boria, quanta gonfiezza in quel giovane! | grettezza (gret-tèz-za) n.f. Avarizia, pidocchieria, taccagneria, tirchieria. | impurezza (im-pu rèz-za), n.f. Impurità, detto di un liquido, di un cristallo e simili. |
incompostezza (in-com-pu-stèz-za) n.f. Condizione di chi, di ciò che manca di compostezza. | incontaminatezza (in-con-ta-mi-na-tèz-za) n.f. Condizione di chi, di ciò che è incontaminato. | insensatezza (in-sen-sa-tèz-za) n.f. L’essere insensato, anche, azione, discorso da insensato, fare, dire insensatezze. | irrequietezza (ir-re-quie-tèz-za) n.f. Condizione di chi è irrequieto, l'irrequietezza lo distraeva dallo studio. | liscezza (li-scèz-za) n.f. Qualità di ciò che è liscio, anche, levigatezza. |
lividezza (li-vi-dèz-za) n.f. Aspetto, colore di ciò che è livido, lividezza cadaverica. | malaccortezza (ma-lac-cor-tèz-za) n.f. L’essere malaccorto, che manca di prudenza. | mattezza (mat-tèz-za) n.f. A Follia, pazzia. B Azione, espressione da matto. | misuratezza (mi-su-ra-tèz-za) n.f. Qualità di chi o di ciò che è misurato. | mitezza (mi-tèz-za) n.f. L’essere mite, incline alla benevolenza, mitezza di cuore, anche, la mitezza del clima. |
moderatezza (mo-de-ra-tèz-za) n.f. Qualità di chi si modera, anche, moderazione. | mollezza (mol-lèz-za) n.f. Qualità di ciò che è molle, mollezza d’animo. | monnezza (mon-nèz-za) dal romanesco, n.f. Immondizia, spazzatura. | ostinatezza (o-sti-na-tèz-za) n.f. A Carattere di chi è ostinato, è di un'ostinatezza che rasenta la stupidità. B Caparbia, tenace insistenza, ostinatezza di idee. | prezza (prèz-za) 1 n.f. Apprezzamento, stima. 2 dal v.tr. prezzare, indicativo ed imperativo presente. 1 (ant. , lett.) apprezzare, stimare il valore di qualcosa | (fig.) aver cura, far conto: Un magnanimo cor morte non prezza Ariosto, Orlando Furioso, XVII°, 15. B Applicare l’etichetta o il cartellino indicanti il prezzo su una merce da esporre al pubblico. |
purezza (pu rèz-za), n.f. A Carattere di ciò che è puro, schietto, non mescolato ad altre sostanze estranee. Un brillante di grande purezza. B Carattere di chi, di ciò che è puro moralmente; anche, integrità, onestà. | ristrettezza (ri-stret-tèz-za) n.f. A L’essere ristretto, la ristrettezza di una stanza. B Condizione economica disagiata, povertà, vivere in ristrettezze. | salsezza (sal-sèz-za) n.f. Il sapere di sale, la salsezza dell'acqua marina. | sceltezza (scel-tèz-za) n.f. L’essere scelto, anche, raffinatezza, squisitezza, sceltezza di linguaggio. | schiettezza (schiet-tèz-za) n.f. L’essere franco, leale, schietto, la schiettezza di modi. |
adeguatezza (a-de-gua-tèz-za) n.f. Carattere di ciò che è adeguato. | agrezza (a-grèz-za) n.f. A Sapore agro, anche, acidità. B Acredine. | assennatezza (as-sen-na-tèz-za) n.f. Caratteristica di chi è assennato. | bruschezza (bru-schèz-za) n.f. Asprezza di tono, ruvidezza di maniere, sgarbatezza, trattare, parlare con bruschezza. | compassatezza (com-pas-sa-tèz-za) n.f. Contegno compassato, assoluto autocontrollo. |
cortezza (cor-tèz-za) n.f. L’essere corto, anche, brevità, cortezza di mente. | determinatezza (de-ter-mi-na-tèz-za) n.f. L’essere determinato, anche, precisione, esattezza, la determinatezza di un criterio. | dissennatezza (dis-sen-na-tèz-za) n.f. Caratteristica di chi, di ciò che è dissennato. | disunitezza (di-su-ni-tèz-za) n.f. Mancanza di unità, di compattezza, di omogeneità, di uniformità. | durevolezza (du-re-vo-lèz-za) n.f. L’essere durevole, specialmente con riferimento a materiali che non si deteriorano facilmente. |
elevatezza (e-le-va-tèz-za) n.f. Qualità di ciò che è elevato, elevatezza d’animo, di sentimenti. | fiacchezza (fiac-chèz-za) n.f. Mancanza di vigore fisico e morale, anche, spossatezza. | fluidezza (flui-dèz-za) n.f. Fluidità. l’essere fluido. | foltezza (fol-tèz-za) n.f. Caratteristica di ciò che è folto, la foltezza della selva, dei capelli. | fortezza (for-tèz-za) n.f. A Forza morale, spirituale, fortezza d’animo. B Forza fisica, robustezza. C Riferito a cose, compattezza, solidità. D Luogo ed edificio fortificato, espugnare una fortezza. |
gravezza (gra-vèz-za) n.f. Pesantezza, “si sentiva... una gravezza in tutte le membra”, Manzoni, Promessi Sposi, XXXIII°. | grossezza (gros-sèz-za) n.f. L’essere di dimensioni maggiori dell’ordinario. | incertezza (in-cer-tèz-za) n.f. A L’essere incerto, anche, mancanza di certezza, l’incertezza di una notizia. B Stato di dubbio, esitazione, indecisione, tenere qualcuno nell’incertezza. | interezza (in-te-rèz-za) n.f. Carattere di ciò che è intero, integro, completo, il problema va considerato nella sua interezza. | intrepidezza (in-tre-pi-dèz-za) n.f. L’essere intrepido, avere ardimento. |
irresolutezza (ir-re-so-lu-tèz-za) od irrisolutezza, n.f. Mancanza di risolutezza. | loschezza (lo-schèz-za) n.f. Ciò che è losco, disonesto, illecito. | lucidezza (lu-ci-dèz-za) n.f. Qualità di ciò che è lucido. | maneggevolezza (ma-neg-ge-vo-lèz-za) n.f. Qualità di ciò che è maneggevole, la maneggevolezza di un attrezzo. | moscezza (mo-scèz-za) n.f. Caratteristica di ciò che è moscio, floscio, molle, privo di sodezza. |
mutezza (mu-tèz-za) n.f. L’essere muto, il non poter od il non voler parlare. | parchezza (par-chèz-za) n.f. L’essere parco, anche, frugalità, moderazione. | pezza (pèz-za) n.f. A Ritaglio di tessuto, una pezza di lana, di cotone, anche, spolverare con una pezza. B Piccolo riquadro di tessuto. | pieghevolezza (pie-ghe-vo-lèz-za) n.f. Qualità di ciò che è pieghevole, anche, elasticità, flessibilità, flessuosità. | pregnezza (pre-gnèz-za) n.f. Gravidanza, pregnanza, “la sua pregnezza tenuta avea nascosta”, Boccaccio. |
quietezza (quie-tèz-za) n.f. Stato di inerzia o di quiete. | ragguardevolezza (rag-guar-de-vo-lèz-za) n.f. Qualità di ciò che è ragguardevole. | rattezza (rat-tèz-za) n.f. A L’essere ratto, anche, velocità, rapidità, velocità. B Ripidezza, “Di questa costa, la dov’ella frange / più sua rattezza, nacque al mondo un sole”, Dante, Paradiso, XI°, 49-50. | regolatezza (re-go-la-tèz-za) n.f. L’essere abitualmente regolato, regolatezza nel bere, nel mangiare. | ricercatezza (ri-cer-ca-tèz-za) n.f. Eleganza, anche eccessiva e leziosa, ricercatezza nel vestire. |
riserbatezza (ri-ser-ba-tèz-za) o riservatezza, n.f. Ciò che è riservato, la riserbatezza o riservatezza di una comunicazione. | risolutezza (ri-so-lu-tèz-za) n.f. Qualità di chi è risoluto, pronto, deciso nel fare, nel volere qualcosa, il problema deve essere affrontato con risolutezza. | rotondezza (ro-ton-dèz-za) n.f. Qualità di ciò che è rotondo, anche, rotondità. | rudezza (ru-dèz-za) n.f. Condizione di ciò che è rude, la rudezza di modi, la rudezza di una pietra. | scaltrezza (scal-trèz-za) n.f. Qualità di ciò che è scaltro, anche, accortezza, astuzia. |
scavezza (sca-vèz-za) n.f. dal v.tr. scavezzare, indicativo ed imperativo presente. A Spezzare la cima degli alberi, scapezzare. B Togliere la cavezza, scavezzare un cavallo. | scurezza (scu-rèz-za) n.f. Qualità di ciò che è scuro, la scurezza di un colore. | secchezza (sec-chèz-za) n.f. Qualità di ciò che è secco, asciutto, anche, aridità, la secchezza dell'aria. | sicurezza (si-cu rèz-za), n.f. A Condizione di ciò che è sicuro, di ciò che consente di prevenire od attenuare i rischi. La sicurezza del viaggio. 2 Qualità di chi è sicuro di sé e delle proprie azioni. | smemoratezza (sme-mo-ra-tèz-za) n.f. L’essere smemorato, anche, smemorataggine. |
sozzezza (soz-zèz-za) n.f. Indegnità morale, sconcezza, turpitudine. | squisitezza (squi-si-tèz-za) più antico esquisitezza, n.f. Qualità di ciò che è squisito, prelibato, la squisitezza di una crema. | stringatezza (strin-ga-tèz-za) n.f. Capacità di esprimersi in modo conciso. | stupidezza (stu-pi-dèz-za) n.f. Condizioni di chi è stupido, anche, stoltezza. | tepidezza (te-pi-dèz-za) o tiepidezza, n.f. A L’essere tiepido, la tiepidezza delle coltri. B Mancanza di entusiasmo, freddezza di modi. |
sgarbatezza (sgar-ba-tèz-za) n.f. Azione o discorso sgarbato, anche, sgarbataggine. | sguaiatezza (sgua-ia-tèz-za) n.f. Atteggiamento sguaiato, anche, sguaiataggine. | snellezza (snel-lèz-za) n.f. Qualità di chi è snello, anche, sottigliezza proporzionata di forme, la snellezza della figura, della persona. | sottigliezza (sot-ti-glièz-za) n.f. A Carattere di ciò che è sottile, che ha uno spessore minimo, la sottigliezza di un foglio di carta. B argomentazione minuziosa, perdere tempo in inutili sottigliezze. | trepidezza (tre-pi-dèz-za) n.f. Trepidazione. |
umidezza (u-mi-dèz-za) n.f. Qualità di ciò che è umido. | torpidezza (tor-pi-dèz-za) n.f. L’essere torpido, la torpidezza dei muscoli. | tramezza (tra-mèz-za) 1 n.f. Lo stesso che tramezzo, sottile parete senza funzione portante. 2 dal v.tr. tramezzare, indicativo ed imperativo presente. A Mettere una cosa tra altre due, tramezzare le pagine di un libro con fogli bianchi. B Dividere con un tramezzo. | tronfiezza (tron-fièz-za) n.f. Atteggiamento tronfio, gonfio di superbia e di boria. | turpezza (tur-pèz-za) n.f. Turpitudine, l’essere turpe, la turpezza di un comportamento. |
vispezza (vi-spèz-za) n.f. Chi è vispo, anche vivacità, brio, prontezza. | selvatichezza (sel-va-ti-chèz-za) n.f. Caratteristica di chi è selvatico, la selvatichezza di un animale. | sfuggevolezza (sfug-ge-vo-lèz-za) n.f. L’essere sfuggevole. | smoderatezza (smo-de-ra-tèz-za) n.f. Mancanza di moderazione, di misura, smoderatezza di vita, di costumi. | snervatezza (sner-va-tèz-za) n.f. L'essere snervato, anche, fiacchezza, una snervatezza dovuta al caldo. |
sostenutezza (so-ste-nu-tèz-za) n.f. Atteggiamento, comportamento grave e riservato, anche, tono, stile solenne, parlare con sostenutezza. | spossatezza (spos-sa-tèz-za) n.f. Stato di grande stanchezza e debolezza, la malattia gli ha lasciato una grande spossatezza. | sterminatezza (ster-mi-na-tèz-za) n.f. Vastità senza limiti, la sterminatezza del deserto. | stranezza (stra-nèz-za) n.f. Atto, discorso, comportamento da persona strana, dire, fare stranezze. | strettezza (stret-tèz-za) n.f. Condizione di ciò che è stretto, la strettezza di una strada. |
svariatezza (sva-ria-tèz-za) n.f. Qualità di ciò che è svariato, vario. | sveltezza (svel-tèz-za) n.f. A L’essere svelto, rapido, veloce. B Agilità, snellezza, sveltezza di movimenti. C Prontezza d’ingegno. | trascuratezza (tra-scu-ra-tèz-za) n.f. Negligenza, sciatteria, incuria, lavorare con troppa trascuratezza. | ubriachezza (u-bria-chèz-za) n.f. Lo stato di chi è ubriaco, essere arrestato per ubriachezza molesta. | sciocchezza (scioc-chèz-za) n.f. A Atto, frase da sciocco, dire, fare, sciocchezze. B Cosa da nulla, di poco valore, regalare una sciocchezza. |
scontentezza (scon-ten-tèz-za) n.f. Senso di insoddisfazione, di cruccio, di contrarietà. | sensatezza (sen-sa-tèz-za) n.f. Avere buon senso, assennatezza, dimostrare molta, poca ssensatezza nel parlare, nell'agire, nel decidere. | sfrontatezza (sfron-ta-tèz-za) n.f. l’essere sfrontato, anche, mancanza di ritegno, non posso tollerare tanta sfrontatezza. | solidezza (so-li-dèz-za) n.f. L’esser solido, anche, solidità. | storditezza (stor-di-tèz-za) n.f. Sensazione di chi è o si sente stordito, avere un senso di storditezza. |
svenevolezza (sve-ne-vo-lèz-za) n.f. A Condizione di chi è svenevole. B Atto, detto, gesto svenevole. | timidezza (ti-mi-dèz-za) n.f. L’essere timido, anche, il comportarsi da timido, per timidezza stette zitto. | trasandatezza (tra-san-da-tèz-za) n.f. L’essere trasandato, anche, trascuratezza. | turgidezza (tur-gi-dèz-za) n.f. Turgescenza, turgore, la turgidezza del seno. | vecchiezza (vec-chièz-za) n.f. Condizione di chi è vecchio, anche, vecchiaia. |
vivezza (vi-vèz-za) n.f. Vivacità, prontezza, spigliatezza, vivezza di carattere, di modi. | vuotezza (vuo-tèz-za) o votezza, n.f. L'essere vuoto o il sentirsi vuoto, anche, vuotaggine, vuotezza di idee, d’animo. | scompostezza (scom-po-stèz-za) n.f. Mancanza di compostezza, di garbo, di decoro nelle forme esteriori, negli atti, la scompostezza nel sedere. | sconcezza (scon-cèz-za) n.f. Ciò che è sconcio, anche, indecenza, turpitudine, sconcezza di atti, di parole, di immagini. | scorrettezza (scor-ret-tèz-za) n.f. Mancanza di correttezza, anche, incorrettezza, scorrettezza morale. |
scostumatezza (sco-stu-ma-tèz-za) n.f. Azione, espressione di persona scostumata, le sue scostumatezze lo hanno rovinato. | sdrucciolevolezza (sdruc-cio-le-vo-lèz-za) n.f. Ciò che è sdrucciolevole, anhe, scivolosità, la sdrucciolevolezza del terreno. | sfacciatezza (sfac-cia-tèz-za) n.f. sfacciataggine, sfrontatezza. | speditezza (spe-di-tèz-za) n.f. Prontezza e celerità nel fare qualcosa. | spiacevolezza (spia-ce-vo-lèz-za) n.f. Incresciosità, sgradevolezza. |
stanchezza (stan-chèz-za) n.f. Condizione di chi è stanco, stanchezza fisica, mentale. | stracchezza (strac-chèz-za) n.f. Senso di stanchezza, di notevole affaticamento fisico, ho una grande stracchezza. | svegliatezza (sve-glia-tèz-za) n.f. Qualità di chi è sveglio di mente, perspicace, d'ingegno vivace. | tenerezza (te-ne-rèz-za) n.f. A L’essere tenero, la tenerezza di un frutto. B Sentimento di affetto delicato, anche, affettuosa commozione, tenerezza materna. | tondezza (ton-dèz-za) n.f. Rotondezza, rotondità, “figure senza tondezza e rilievo”, Galilei. |
trasognatezza (tra-so-gna-tèz-za) n.f. L’essere trasognato, “Vidi Rita riscuotersi come da una specie di trasognatezza e uscire”, Moravia. | vaghezza (va-ghèz-za) n.f. A L’essere vago, indefinito, indeterminato, vaghezza di propositi. B Grazia, leggiadria, la vaghezza di un sorriso. C Desiderio capriccioso, voglia, gli prese la vaghezza di rivederla. | verdezza (ver-dèz-za) n.f. Aspetto lussureggiante della vegetazione, anche verzura. | vividezza (vi-vi-dèz-za) n.f. Carattere di ciò che è vivido, chiaro, luminoso, la vividezza di una foto. | |
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NON DEFINITO TOP | ebbrezza irituale; ubriacare), indicativo, passato remoto. | | | | |
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